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Nell’articolo di oggi andiamo a vedere come predisporre in maniera adeguata la marcatura dell’avversario più avanzato in occasione di una palla inattiva a nostro favore.
In occasione di calci d’angolo o di punizioni laterali a favore, nella maggior parte dei casi, la squadra che difende lascia un solo giocatore oltre la linea della palla come punto di riferimento avanzato per una eventuale ripartenza.
In particolare alcune tendono a mettere un giocatore “fisico” che sia in grado di gestire la palla e far in modo che la squadra possa risalire mentre altre tendono invece a mettere un giocatore “tecnico e veloce” in modo da poter sfruttare qualche incomprensione dei difensori avversari.
D’altro canto la squadra in attacco, per quanto concerne il principio tattico dell’equilibrio, è solita a disporre due giocatori ad occuparsi dell’unico attaccante avanzato creando così una situazione di superiorità numerica.
Ne consegue che il comportamento tattico di questi due giocatori risulti particolarmente importante per impedire che l’attaccante possa ricevere palla dando ai compagni tempi di gioco favorevoli a farli salire o per sfruttare le proprie capacità tecniche e di velocità.
Quante volte ci è capitato di assistere a squadre che, per esempio, dopo aver battuto un calcio d’angolo a favore hanno subito un contrattacco e magari preso un goal dopo che l’unico giocatore avversario rimasto sopra la linea della palla sia riuscito ad entrare in possesso della stessa?
La domanda che sorge spontanea sicuramente è: “Qual è la disposizione ottimale dei 2 difensori che ci permette di non far ricevere palla all’attaccante avversario?”
Nelle righe che seguono andremo a vedere insieme 2 possibilità: la prima, quella che si vede più frequentemente nei campi di calcio, che definisco alla ” marcamento alla Trapattoni” (e poi capirete il perchè) e l’altra che segue il principio del “marcamento alla ricerca della palla“.
Marcamento alla Trapattoni
Il marcamento alla “Trapattoni” prevede che i due difensori, per evitare che l’unico attaccante avanzato possa entrare in possesso della sfera, si collochino uno davanti e uno dietro l’avversario “mettendolo di fatto in mezzo”: uno copre e l’altro marca davanti (fa un tackle indiretto), cercando così di impedire che la palla possa giungere all’attaccante.
Per chi, come me, vive il calcio da molto tempo credo sia facile ricordare il segno convenzionale che sintetizza questa situazione, reso famoso da Trapattoni, è rappresentato dall’indice e dal medio di una mano disposti a V con in mezzo l’indice dell’altra mano da cui ho appunto preso spunto per definirne il nome.
A mio avviso questa disposizione ha un grosso limite: il difensore, “marcando davanti” non ha il totale controllo dell’attaccante in quanto non essendo in grado di vedere contemporaneamente la palla e l’attaccante stesso dovrà effettuare una scelta ovvero quella di vedere la palla o di vedere l’attaccante. Di conseguenza l’attaccante, in caso di palla “sul corto” sarà sempre avvantaggiato.
Marcamento alla ricerca della palla
Un altro modo di gestire questa situazione può essere quello del cosiddetto “marcamento alla ricerca della palla” che consiste nel posizionamento che il difendente deve assumere quando si gioca di reparto in funzione delle coperture offerte dai compagni e consiste nel posizionamento del difensore rispetto alla linea longitudinale del campo anzichè alla linea palla porta.
I vantaggi di questo tipo di posizionamento da parte del difendente, come evidenziati in figura, sono la possibilità di anticipare il il diretto avversario in zona A e zona B, arrivare su palla appoggiata in zona C, difendere la profondità in zona D e gli permettono di vedere contemporaneamente sia la palla che l’attaccante.
Ne deriva che, seguendo il principio “marcamento alla ricerca della palla“, la marcatura dell’avversario più avanzato in occasione di una palla inattiva a nostro favore, dovrebbe essere la seguente:
Ho volutamente usato il condizionale, “dovrebbe essere“, in quanto dopo la battuta possiamo trovarci in 2 situazioni ben distinte: la palla cade nella zona del primo palo oppure nella zona del secondo palo.
Se la palla cade nella zona del primo palo la marcatura risulta corretta in quanto il difendente si trova in una posizione più vicina alla linea longitudinale e a quella di fondo campo ed è in grado di vedere contemporaneamente palla e avversario.
In caso di caduta della palla sul secondo palo, invece, il difendente si viene a trovare dalla parte opposta rispetto alla linea longitudinale del campo e quindi deve riadattare la propria posizione come evidenziato nelle figure qui sotto.
Di conseguenza il corretto posizionamento seguendo il principio del “marcamento alla ricerca della palla” dovrà essere effettuato con i 2 difendenti che si posizionano uno a destra e uno a sinistra dell’attaccante avversario restando pronti uno a disporsi seguendo il principio del “marcamento alla ricerca della palla” e l’altro in copertura a seconda della zona di caduta della palla dopo la battuta.
Conclusioni
Come avete potuto notare la marcatura dell’avversario più avanzato in occasione di una palla inattiva a nostro favore si può effettuare in modi diversi ma credo la vera differenza la possa fare la proattività e la capacità di lettura e di anticipo da parte dei calciatori.
Voi cosa ne pensate? Come siete soliti ad effettuare la marcatura dell’avversario più avanzato in occasione di una palla inattiva a favore?
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